Io sono Giulio

Sono nato a Boves, in provincia di Cuneo, il 22 marzo 1925. Mio padre, Giuseppe, era un appuntato dei carabinieri di origine marchigiana, approdato in paese dopo aver girovagato per dodici anni in tutta l’Italia. Mia mamma, Serafina Peano, era una piemontese Doc, proprietaria di un piccolo negozietto dove poteva vendere di tutto, dalla lana ai chiodi, ma che dava a stento da vivere alla famiglia.

Frequentai le elementari nel paese di origine, dopo di che grazie all’intervento dello zio Leone, fratello maggiore della mamma, potei proseguire gli studi a Torino dove mi diplomai perito elettronico nel 1946, dopo aver perso ben due anni a causa della guerra.


L’anno seguente fui assunto alla Philips di Alpignano, una fabbrica di lampadine elettriche, come assistente alla produzione. Nel 1952 mi venne offerta la possibilità di passare un anno negli Stati Uniti in seguito a un programma sponsorizzato dall’Erp, parte del piano Marshall, che intendeva reclamizzare nell’Europa devastata dalla guerra il modo di vivere americano, con lo scopo di combattere il comunismo.

Per questo lasciai il lavoro alla Philips e nel luglio del 1951 mi imbarcai con un centinaio di ragazzi provenienti da tutt’Italia alla volta di New York. Trascorsi i primi due mesi a Cambridge (Boston) nel collegio di Harvard dove seguii un corso di inglese presso questa prestigiosa università. In seguito fui trasferito a Chicago dove ebbi varie esperienze di lavoro.


Fui riparatore di coppie termoelettriche nella batteria di forni Martin-Siemens dell’acciaieria Usa Steel Co, tecnico elettricista presso il ciclotrone dell’università di Chicago, disegnatore di circuiti elettrici di macchine fotografiche per Photocity, collaudatore di televisori presso Hallycrafter, taratore di gruppi sintonizzatori Uhf e infine riparatore di televisori per il servizio clienti Motorola.

Tornato in Italia trovai lavoro nella ditta Allocchio Bacchini, nel servizio per la clientela di apparecchi televisivi. Insoddisfatto di questo lavoro passai all’ufficio commerciale della Lesa, dove però dopo circa un anno venni rimandato in produzione come caporeparto del neonato settore dei piccoli elettrodomestici. Spinto dal desiderio di migliorare la mia posizione economica lasciai la Lesa per la Sgs, produttrice di transistor ad Agrate Brianza.
Purtroppo la speranza di carriera in un settore che all’epoca era all’avanguardia della tecnologia venne frustrata dalla cattiva organizzazione della società che stentava a trovare un indirizzo preciso, passando dal germanio della General Electrics al silicio della Fairchild.

Lasciata la Sgs venni assunto dalla Amf Electrics, che proprio allora si era creata con capitale americano. Dopo aver impiantato il reparto per la costruzione dei relé Potter and Brumfield, previo viaggio di istruzione in Usa, diventai assistente di direzione per poi essere messo a capo dell’ufficio contabilità industriale, espressamente voluto dalla casa madre. Più tardi venni nominato dirigente con la responsabilità della programmazione della produzione e dell’approvvigionamento materiali.



Nel 1982, raggiunti i 35 anni di lavoro, mi ritirai in pensione per godermi i miei cinque nipotini: Edoardo (1986), Camilla (1987), Filippo, Giulio e Pietro (1992), regalo delle mie tre figlie Cristina, Caterina e Carolina, avute da mia moglie Gianna Nova, una sartina cuneese che conobbi il giorno di Natale del 1947 e che sposai il 21 febbraio 1955. Nel giugno 2016 è nato Andrea, a luglio 2018 è nata Cecilia, figli del nipote Edoardo; a ottobre 2017 è nata Emma, ad agosto 2019 è nata Mia, figlie della nipote Camilla: sono ufficialmente bisnonno.

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